Moscadello
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Brunello di Montalcino – Rosso di Montalcino – Bianco di Montalcino – Moscadello
Storia
Prima ancora che Montalcino diventasse famosa nel mondo per il suo Brunello di Montalcino, è stata per secoli la patria del Moscadello, il vino raccontato da Francesco Redi nel 1685: “Del leggiadretto/del sì divino/Moscadelletto/di Montalcino”. Il medico e poeta aretino, compose il “Bacco in Toscana” in onore ai migliori vini della sua terra, ma moltissime sono le notizie storiche relative ad altri personaggi che hanno amato il Moscadello. Primo fra tutti, il grande poeta Ugo Foscolo: nel soggiorno fiorentino (nel 1812-1813), nel periodo più difficile della sua vita, fra ristrettezze economiche e sospetti di attività antibonapartiste, il Foscolo aveva come “comfort wine” proprio il Moscadello di Montalcino.
La produzione di Moscadello ha peò origini ancora più antiche: nel 1540, in una lettera inviata da Venezia ad un amico, lo scrittore Pietro Aretino lo ringrazia per il dono di un “caratello di prezioso, delicato Moscadello, tondotto, leggiero, e di quel frizzante iscarico che par che biascia, morde e trae di calcio, parole che parrebbon la sete in su’ le labbra …”. Altri reperti, custoditi nell’archivio segreto del Vaticano, dimostrano che nei poderi di proprietà dell’Abbazia di Sant’Antimo, nel 1591, i mezzadri producevano il Moscadello, ed il pontefice Urbano VIII, all’inizio del Seicento, lo apprezzava “per la sua gagliardia e sapore” e “solea spesso richiederlo per sé e per la sua Corte”. Nei libri di viaggio del Seicento, del Settecento e dell’Ottocento non mancava mai la citazione con elogio del Moscadello di Montalcino “fra i più rari e rinomati vini di Toscana”. Le malattie (oidio, peronospora, fillossera) giunte tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento portarono poi a termine il secolare ciclo delle vecchie moscadellaie. I viticoltori decisero, a quel punto, di far posto all’astro nascente, il Brunello, la cui fama era già esplosa , ed il Moscadello finì all’angolo, ma non scomparve mai definitivamente. La sua produzione, però, andò via via diminuendo fino a diventare una nicchia, su cui oggi puntano solo alcune aziende, tra cui Banfi, Capanna, Caprili, Col d’Orcia ed Il Poggione, nonostante il riconoscimento della Doc nel 1984.



Caratteristiche ed abbinamenti
Come racconta il sito del Consorzio del Brunello, “il Moscadello di Montalcino, alla vista si presenta giallo paglierino tenue nel tipo Frizzante, che tende a divenire più cupo nel tipo tranquillo e ad assumere l’aspetto del giallo dorato tenue nella tipologia Vendemmia Tardiva. Caratteristico l’olfatto: manifesta l’aroma di moscato equilibrato e fresco, con delle sfumature floreali per il tipo di appassimento. Il palato è piacevolmente appagato dal dolce e dall’armonia aromatica del tipo Tranquillo, il Frizzante offre inoltre l’invitante brio del leggero perlage. La tipologia Vendemmia Tardiva dimostra la vellutata eleganza e l’avvolgenza di un vino passito. I Moscadello di Montalcino Tranquillo e Frizzante sono da consumarsi giovani, mentre il tipo Vendemmia Tardiva può esprimere il meglio di sé con il passare degli anni”. Per quanto riguarda gli abbinamenti, trattandosi di un vino dolce, è da bersi a fine pasto, non necessariamente con un dolce, anzi, forse è con i formaggi che dà il meglio di sé, magari dei Pecorini della Val d’Orcia.
Disciplinare di Produzione del Moscadello di Montalcino Doc
Zona di produzione: Confine storico del Comune di Montalcino.
Vitigno: Moscato Bianco
Resa massima dell’uva: 100 quintali per ettaro per i tipi Tranquillo e Frizzante, 50 quintali per ettaro per il tipo Vendemmia Tardiva
Resa dell’uva in vino: 65% per i tipi Tranquillo e Frizzante, 45% per il tipo Vendemmia Tardiva
Immissione al consumo: 1° Gennaio del secondo anno successivo alla vendemmia per il tipo Vendemmia Tardiva
Colore: Giallo paglierino per il tipo Tranquillo, con spuma fine e vivace per il tipo Frizzante, dal Giallo paglierino al giallo dorato per il tipo Vendemmia Tardiva
Odore: Delicato, fresco e persistente
Sapore: Aromatico, dolce e armonico, caratteristico dell’uva Moscato
Gradazione alcolica minima: 10,5% Vol. per i tipi Tranquillo e Frizzante, 15% Vol., di cui 11,5% Vol. svolti e 3,5% Vol. in Alcool potenziale, per il tipo Vendemmia Tardiva
Acidità totale minima: 5 g/lt per i tipi Tranquillo e Frizzante, 4 per mille per il tipo Vendemmia Tardiva
Estratto secco netto minimo: 17 g/lt per i tipi Tranquillo e Frizzante, 22 per mille per il tipo Vendemmia Tardiva